Aprile al Teatro Coccia

Come all’inizio di ogni mese, ecco gli appuntamenti in programma al Teatro Coccia.
Il primo, di cui molto si sta parlando in questi giorni, è “Altro di me”, lo spettacolo di Katia Ricciarelli firmato da Maurizio Costanzo ed Enrico Vaime. L’artista racconta con la musica e la voce di sé e della sua arte, di amori e ricordi, di frammenti e fotogrammi della vita personale. A proposito dello spettacolo proprio Maurizio Costanzo ha dichiarato ?questo recital è molto più che un?’occasione di teatro, perché è anche una inedita confessione di una grande artista come Katia Ricciarelli, che non ha alcun problema, ? come è giusto che sia,? a farsi conoscere, a dire di sé cose più nascoste e private.
 
Altro di me sarà in scena domenica 6 aprile alle 17.

La domenica successiva, il 13 aprile alle 16, torna il teatro per tutte le età. Lo spettacolo in scena è “La cicala e la formica”, di Claudio Casadio e Giampiero Pizzo (produzione Accademia Perduta Romagna Teatri).
I due piccoli animali, simbolo dell’ozio e del lavoro, sono diventato celebri in tutto il mondo grazie alla favola di La Fontaine. A differenza della storia tradizionale, in questo lavoro teatrale tra le due protagoniste si snoda il filo di una storia avventurosa in cui la cicala è una talentuosa cantante che tiene concerti sui prati e sulle spiagge della Riviera, mentre la formica si occupa del lavoro, della casa e delle piccole cose della vita quotidiana.
C’è anche un terzo personaggio, il Calabrone, un impresario senza scrupoli che rappresenta le facili tentazioni del mercato e del successo. È proprio lui a sfruttare e illudere la Cicala per poi abbandonarla, squattrinata e sola, al gelo dell’inverno. Il resto della storia è una sorpresa.

Mercoledì 16 aprile alle 21 ci sarà il nuovo spettacolo (un monologo) di Alessandro Bergonzoni, con uno stile inverosimile, iperbolico, pirotecnico, volutamente snervante.
Per far capire lo stile, ecco qualche battuta tipica:
Io sono per la chirurgia etica: bisogna rifarsi il senno.

Invertendo i fattori, i contadini non cambiano, ecco, questo è un po’ il concetto mio. Un concetto terra terra sicuramente in questo caso. Concetto terra terra, come disse Colombo.

In tutte le epoche, insomma, avere figli ha sempre significato sacrificio, almeno fin che non viene il giorno in cui col colapasta e il grembiule si apre un periodo nuovo: cioè l’età scolare.

Ci sentiamo fra un paio di settimane per gli appuntamenti del prossimo periodo 🙂

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