Un supervulcano dietro l’angolo

Dietro l’angolo si trovano cose davvero sorprendenti. Ad esempio chi sapeva dell’esistenza di un supervulcano qui a cavallo fra Novara e Vercelli?
Per saperne di più mi sono messa in contatto con la gentilissima presidente, Alice Freschi, che mi ha raccontato di più su questo territorio da esplorare e sull’associazione che se ne prende cura.

S: Per prima cosa, la domanda più classica e semplice: cosa è un supervulcano?
Alice Freschi: Un “Supervulcano” (non è un termine tecnico, ma lo si chiama così comunemente) è un vulcano che raggiunge elevate quantità di materiale eruttato o collassato. Più è larga la caldera e più materiale fuoriesce, quindi più grande è il supervulcano. Ci sono vari tipi di supervulcano, a seconda dell’ampiezza, al numero delle caldere e alla misura di eruzione. Il nostro ha un diametro di 15km.

S: Ora questa area piuttosto vasta è un geoparco. Cos’è e come è nata l’associazione “Supervulcano Valsesia” Onlus?
Alice Freschi: La nostra è un’associazione geoturistica nata ufficialmente il 29 novembre 2011 da un insieme di enti e associazioni che si sono messi assieme per realizzare un parco che fosse riconosciuto dall’UNESCO e fosse inserito nella rete europea e globale dei geoparchi. Siamo tanti: ci sono nove soci fondatori e poi sedici enti associati. Inoltre, per poter diventare geoparco, abbiamo sottoscritto un protocollo d’intesa con il Parco Nazionale della Val Grande, nel Verbano. C’è un numero ristretto di geoparchi “consentiti” entro una certa area territoriale e perciò abbiamo deciso di lavorare assieme e in questo modo riusciamo anche a far meglio fronte a tutte le attività organizzative e alle spese.

S: Il Parco Nazionale della Val Grande è sicuramente già strutturato, un buon aiuto dal punto di vista dell’accoglienza turistica. Immagino che un “geoparco” debba essere in grado di accogliere e accompagnare i visitatori all’interno di percorsi. Cosa comporta, precisamente?
Alice Freschi: Significa preoccuparsi che il territorio sia ben tutelato e non alterato e significa, è esatto, essere garanti del territorio in ottica di turismo. La nostra associazione geoturistica è nata proprio in quest’ottica. Ci sono molti geologi che sono interessati a venire a esplorare e a studiare il supervulcano, anche se li si vede poco in giro perché si immergono nei boschi.
Stiamo in generale lavorando per favorire l’arrivo di un flusso di persone, vorremmo fare da volano per aumentare il turismo nella valle. Le strutture ricettive non sono ancora molte, ma iniziamo a lavorare su una buona offerta.

S: A proposito, cosa si può fare e vedere partecipando alle escursioni che organizzate?
Alice Freschi: Le escursioni geologiche vanno da Balmuccia a Prato Sesia, lungo un percorso di circa 25/30 km. Quelle che si vede lungo la tratta è ciò che una volta era all’interno del condotto del vulcano, per questo ci sono diversi tipi di roccia e di sedimenti.
Quando ci fu lo scontro fra i continenti la terrà letteralmente si ribaltò. Da una parte sorsero le Alpi, dall’altra il vulcano che qui esisteva si girò di 90° e quindi una parte sprofondò e l’altra emerse di 30 km verso le nuove montagne.
Tutto questo si può vedere in undici tappe che mettono in evidenza diversi tipi di roccia.
Di solito alla fine delle escursioni, se il tempo lo permette, si va tutti a fare merenda dalle parti di Gattinara a degustare i vini della zona. Il terreno è ricco e fertile, c’è tufo e va molto bene per coltivare l’uva nebbiolo.

S: A quando le prossime escursioni?
Alice Freschi: Sicuramente in primavera, perché ora il tempo inizia a non essere dei migliori. Tutte le date dei prossimi appuntamenti si trovano sul nostro sito www.supervulcano.it. Si può scoprire il Supervulcano anche visitando l’esposizione allo Science Center di Prato Sesia, accanto al Centro Commerciale Alla Fonte, in località Ca’ Bianca.

Per informazioni sul Geoparco: www.sesiavalgrandegeopark.it

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