“Cinema rurale”: racchiuso ad arte in un solo termine, quel forse rudimentale ma quanto mai intenso sentire che porta l’immagine in movimento a scivolare lungo quei tempi lontani (ma non necessariamente) in cui l’attaccamento alla terra e ai suoi frutti era un vero e proprio stile di vita.
Cinema rurale, bellissimo. Un’intera filosofia in due parole. Come Corto e fieno: ancora due parole per una manifestazione in cui la guest star del grande schermo è la ruralità.
Cos’è
Corto e fieno è un festival di cinema rurale organizzato dalla Associazione Culturale Asilo Bianco e giunto alla sua terza edizione.
L’evento avrà sede nei comuni di Ameno, Miasino e Pettenasco e l’inaugurazione avverrà proprio il 14 settembre presso il Museo Tornielli di Ameno, alle ore 18.30.
Il festival si suddivide, come di consueto, in quattro sezioni di cui la prima è intitolata “Cinema acerbo” ed è riservata agli studenti mentre la seconda, “Frutteto”, è aperta in particolare a registi esordienti e produzioni indipendenti. Mentre queste prime due sezioni sono riservate ai cortometraggi, la terza è intitolata “Mietitura” ed è dedicata ai lungometraggi e ai film di media durata. L’ultima parte, “Sempreverde”, è costituita da approfondimenti sui classici del cinema rurale e in particolare quelli ambientati nel contesto delle risaie.
La chiusura del festival è prevista per il 16 settembre.
Il festival Corto e fieno è quindi un occhio privilegiato che mette in luce l’essenza e la filosofia del rurale, proiettandole nella società dei giorni nostri ma conservando intatto il loro sapore rustico e tradizionale.
E ora silenzio, c’è buio in sala e a breve iniziano i titoli di testa. Per me pop corn piccolo, grazie.
Perché partecipare
Al giorno d’oggi vanno di moda i super eroi (a proposito: credo di essere l’unico a cui piace più Capitan America di Iron Man. Voi che ne pensate? Uno di questi giorni credo aprirò un sondaggio!), seguiti a ruota dalle grandi re-union dei “duri” di Hollywood (non so a voi, ma a me vedere Stallone, Schwarznegger e Van Damme nello stesso film mi ha messo i brividi più di quando ero ragazzino e seguivo le loro imprese separatamente!), e questo lo sappiamo tutti.
Stacchiamoci un attimo, però, dal cinema d’azione a stelle e strisce e proviamo a cercare, magari nel cinema nazionale, qualcosa di più profondo e più vicino a noi. Forse non troppo spettacolare, vabbé, ma più nostrano e più verticale.
Lasciamo in panchina per un attimo Capitan America e Stallone e occupiamoci dei veri “eroi”, quelli del quotidiano: quegli eroi che hanno consacrato la vita intera alla loro terra e che, raccontandoci le loro storie sul grande schermo, si fanno oggi custodi e garanti della ruralità.
Penso che sarà interessantissimo e coinvolgente seguire i film del festival Corto e fieno: se vorrete cercarmi tra gli spettatori per scambiare due chiacchiere, potreste trovarmi nei dintorni dell’ultima fila, in posizione centrale.
Sarò quello con la maglietta di Capitan America, ovviamente.
Ideale per
Gli amichevoli Spiderman di borgata, i Fanastici 4 dell’osteria, gli X-Men della risaia, i Thor della vigna e gli Hulk dal pollice verde.
Fonte immagine: Flick.com – foto di Funky 64