Due uomini e una Barbie

Questa è la storia di due uomini (uno di Torino e uno di Biella, novaresi d’adozione), una donna (di plastica) e una macchina da cucire (che non c’era).
E’ una storia di magia che inizia un’estate di fine Novecento.

Mario non può andare al mare, la salute quell’anno non glielo permette, e per ammazzare la noia fa una passeggiata e passa davanti a un’edicola. Allegata a una rivista c’è una Barbie e scatta l’effetto madelaine.
Mario compra la rivista e si mette a giocare alle bambole con Gianni. Gioca tu che gioco io, due anni passano a collezionare Barbie, una piccola donna di plastica e stile.
Mario dice “vorrei la mia Barbie Madonna”, di Madonna non c’è la Barbie. Lui la vuole e se la fa.
E’ una cosa orrenda e fa ridere, ci dice, ma così, Mario, ci rendi curiosi!
Mentre Gianni lavora già nel mondo del design e della moda, Mario viene da Telecom Italia, Tim agli albori in effetti, “niente di più lontano dalla creatività”, commenta. Nel frattempo però dipinge e da sempre impara dalla nonna sarta. La sua è una passione a tutti gli effetti.

Passano un paio d’anni, dieci bambole e i loro rispettivi vestiti. La macchina da cucire non c’è, non c’è niente, si fa tutto a mano.
A quel punto arriva la posta e dalla newsletter di Mattel spunta la notizia di una riunione di collezionisti all’interno di una mostra mercato a Bologna. E’ il 2000.
Prendono baracca e bamboline e partono con il loro banchetto da collezionisti, vendono due pezzi, tornano a casa e il giorno dopo Mario investe i soldi tirati su: compra la macchina da cucire e inizia a tessersi la trama di una nuova vita.

Da lì Mario e Gianni trovano l’America: ci vanno proprio!
Alla convention nazionale Barbie, che raduna circa 1.000 persone da tutto il mondo, vanno senza sapere cosa aspettarsi e vendono tutto al primo colpo.
Vale la pena investire in questa cosa, in questa MaGia (Mario e Gianni) che li fa comparire sulla rivista Dolls (ai tempi Barbie Bazar) e apre la porta a mille avventure: creano la bambola di Brigitte Bardot e BB stessa la presenta, al telefono, alla fiera di Bologna; iniziano a lavorare nella moda, Mattel America li chiama per firmare il progetto Film Noir e realizzare 1.000 pezzi esclusivi per la convention Barbie a Los Angeles del 2006.
Sono i primi designer italiani nella storia a disegnare per Mattel America!
Se passano per NewYork li fermano per strada.

Poi li scopre anche Mattel Italia e diventa tutta loro la cura degli eventi per festeggiare i cinquant’anni di Barbie nel 2009; Alitalia commissiona la realizzazione di 14 bambole che raccontino la storia della compagnia attraverso lo stile delle hostess nel tempo, poi li chiama Vogue per delle edizioni speciali e poi Cosmopolitan, per il progetto più recente e ancora in corso.

“Io mi occupo della creazione della bambola, della creazione sartoriale dell’abito, dei capelli, dell’acconciatura. Non sto solo a pettinare bambole!” dice Mario mentre ride. “Mi occupo del dipinto del viso. Cancelliamo direttamente il viso originale e lo rifaccio. Barbie ha una serie di visi e conoscendoli cerchiamo quello più corrispondente, il resto è tutta una questione di trucco, di dipinto, tutto in acrilico. I capelli vanno ricuciti, rimpiantati a mano, sono tutti pezzi unici, non realizziamo produzioni a meno che non ci chiedano di fare due o tre pezzi”.
Gianni invece crea gli accessori e i fini ricami nonché il packaging.
Con MaGia si sono anche inventati due anni fa la Italian Doll Convention: Mario si occupa dell’organizzazione, Gianni degli allestimenti.

Giorgio Armani, Michelle Hunziker, Simona Ventura, Victoria Beckam, Tina Turner, Cher, Lady Gaga, la Pina e Diego di radio Deejay e tanti altri hanno ora la loro versione in miniatura. Ma il vero idolo è Madonna, la grande trasformista, e c’è una Barbie Madonna per ogni occasione. A gennaio di quest’anno sono andati a Londra, al Graham Norton Show a consegnargliene una che la ritrae al festival di Venezia.
Dall’11 al 27 giugno, presso ABCMannequines in corso Como 5 a Milano, si terrà la prima mostra firmata da Magia, tutta dedicata a Madonna. Saranno esposte 20 Barbie dedicate a lei, assieme alle foto di Madonna Tribe (il fansite più famoso d’Italia) e agli abiti a tema, di carta, di una stilista polacca. Il tutto con l’approvazione di Universal (la label di Madonna), ovviamente.

Prospettive future?
Lavorano tanto come collaboratori di Mattel, Vogue, case di moda, eventi dedicati a Barbie, come stilisti d’alta moda in miniatura per le fashion dolls di tutto il mondo. Curano l’immagine delle bambole da tutti i punti di vista e vorrebbero un giorno sbarcare in Cina.

Un sogno nel cassetto?
Mario mi guarda, accenna un sorriso timido. Si prende una pausa, ci pensa un po’.
“Che Madonna venga alla mostra, non io che vado da lei, ma lei che viene da me.
Lì svengo, garantito!”

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