Chiesa parrocchiale della Vergine Nascente ad Arona

Costruita su una primitiva chiesetta risalente all’XI/XII secolo di cui rimane solo parte del campanile, la parrocchiale, dedicata alla Vergine Nascente, è uno dei monumenti più insigni di Arona.

Sorge nel cuore medievale della città ed è senza dubbio uno scrigno ricco di opere d’arte tutto da scoprire.

La struttura risale alla seconda metà del‘400 (venne consacrata non ancora conclusa nel 1488)
All’inizio del XVII secolo il cardinale Federico Borromeo ordinò imponenti lavori di restauro e di decorazione degli interni, al termine dei quali, il 10 marzo 1608, la chiesa venne eretta a collegiata (una chiesa di una certa importanza nella quale è istituito un Collegio o Capitolo di canonici, con lo scopo di rendere più solenne il culto a Dio).

Infine venne riconsacrata nel 1858 dal vescovo G. F. Gentile dopo le consistenti riparazioni del 1856-1867.

Per la chiesa venne proposto dai fabbricieri uno stile ibrido tra il neogotico e il neobizantino, con un rivestimento delle pareti e dei pilastri in finto marmo.

Così come era costume all’epoca, (XIX) all’originalità architettonica, si preferì l’arbitrario rifacimento storico.

Nonostante ciò la struttura della chiesa di stile tardo-gotico lombardo è giunta leggibile fino a noi.
L’interno della chiesa è a tre navate con archi a sesto acuto. Le cappelle laterali terminano con volte a crociera.

All’interno si possono ammirare, oltre alla serie di sei tele dedicate alla Vergine di Pier Francesco Mazzuchelli (detto “il Morazzone”), il pregevole polittico di Gaudenzio Ferrari (1511), raffigurante la natività del Signore con numerose figure di santi.

Per secoli il polittico ha nascosto l’unica testimonianza che rimane della decorazione interna della chiesa quattrocentesca: due affreschi, eseguiti da due diversi maestri novaresi nel penultimo decennio del secolo XV.

Una curiosità:
All’interno della collegiata sono conservati quattro reliquiari che contengono il pallio, la mitra, il pastorale di San Carlo Borromeo donati alla comunità dal cardinale Federico cugino del Santo che per questa chiesa ebbe una particolare predilezione .
Inoltre, secondo gli archivi parrocchiali, proprio in questa chiesa venne battezzato San Carlo Borromeo.

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