San Giulio, l’Isola del Silenzio

Il lago d’Orta non sarebbe così magico senza la sua isola, l’Isola di San Giulio. La si può visitare seguendo la ‘via del silenzio’ un percorso suggestivo segnato da cartelli che invitano alla pace, al silenzio e alla riflessione. Camminando si incontrano la Basilica, il Palazzo dei Vescovi e l’Abbazia Benedettina Mater Ecclesiae, dove monache di clausura preparano il Pane di San Giulio, un pane semplice con uva sultanina, scorze d’arancio, noci di Sorrento ed altri ingredienti segreti.
Nel Monastero si svolgono ricerche e studi su testi antichi e c’è un attrezzato laboratorio di restauro di tessuti antichi: arredi, vesti sacre, arazzi. C’è anche una piccola foresteria, situata in un’apposita casa dell’isola, dove possono essere accolti religiosi, laici, coppie, giovani, piccoli gruppi, in totale non più di venti persone che per essere accolti devono essere disposti a seguire la vita liturgica interna con momenti di meditazione e di incontro
Molte storie suggestive avvolgono l’isola che si dice una volta fosse infestata da serpenti e abitata da una drago mostruoso. Attorno al 390 Giulio, non ancora santo, attraversò le acque del lago stendendovi sopra il suo mantello e lasciandosi guidare nella tempesta dal suo bastone. Sconfisse il mostro e mise in fuga i serpenti e poi iniziò i lavori di costruzione della basilica nella quale riposano oggi i suoi resti e nella cui sacrestia si conserva quella che si dice sia una vertebra di drago.
Una leggenda popolare ormai quasi dimenticata voleva che l’isola fosse il tappo della caverna dove è stato rinchiuso il drago.
L’isola si raggiunge da Orta col battello o con motoscafi.

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