Sebastiano Vassalli – per come me lo ricordo io

Oggi, 27 luglio 2015, molti giornali danno la notizia della morte di Sebastiano Vassalli, uno degli scrittori più noti del nostro territorio (benché fosse originario di Genova) e recentemente candidato al premio Nobel per la letteratura.
Non intendo raccontare di lui scrivendo una biografia ottenuta pescando qua e là notizie che tutti possono conoscere leggendo Wikipedia, ma raccontare un piccolo aneddoto e salutare a modo mio un signore di talento, forse all’apparenza un po’ burbero, ma a modo e appassionato.

Qualche anno fa ho avuto l’occasione e il piacere, per lungo, tempo, di collaborare con la Fondazione Castello Visconteo Sforzesco di Novara, al fianco della presidente Laura Bianchi Boroli.
Ci facevamo venire in mente tante belle idee per dare un nuovo senso alla cultura e per fare in modo che i novaresi, in primis i bambini, ricominciassero ad amarla e ad amare il territorio.
Una delle iniziative messe in piedi allora fu il concorso letterario “Verba Manent – il castello fra storia e leggenda”. Dato un incipit, i ragazzi delle scuole superiori di tutta Italia avrebbero potuto liberare la fantasia e completare il racconto. Ricevemmo molte adesioni da tante regioni diverse, anche lontane, e fu molto divertente scoprire le mille strade che una stessa storia di partenza poteva intraprendere.
Come “padrino” della manifestazione fu scelto proprio Sebastiano Vassalli – lo conobbi di persona in quell’occasione – che scrisse l’incipit e diede il parere tecnico definitivo su chi dovessero essere i vincitori del concorso.

Sebastiano Vassalli era un uomo vecchia maniera, molto legato al cosiddetto “odore della carta”, tanto che ricordo il modo originale (nella sua tradizionalità) in cui ricevemmo l’incipit: due fogli battuta a macchina e inviati via posta dalla sua casa di Biandrate.

Fu di certo la lettera più piacevole che ricevemmo e quando penso a Sebastiano Vassalli mi torna in mente quella busta bianca posata sul tavolo.

A questo punto penso siate curiosi di leggere il testo dell’incipit. Eccolo, buona lettura!.

Buona lettura a voi e buon viaggio al signor Vassalli.

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