Simone Cristicchi in Magazzino 18

Il 26 febbraio alle 21 al Teatro Coccia a Novara Simone Cristicchi accompagnerà alla scoperta di una pagina poco nota ma molto intensa della storia d’Italia. Tutto parte dal Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste, dove gli esuli lasciavano le loro proprietà in attesa di poterne rientrare in possesso chissà quando in futuro.

Come si legge sul suo sito, il Magazzino 18

racconta di una pagina dolorosissima della storia d’Italia, di una vicenda complessa e mai abbastanza conosciuta del nostro Novecento. Ed è ancor più straziante perché affida questa “memoria” non a un imponente monumento o a una documentazione impressionante, ma a tante piccole, umili testimonianze che appartengono alla quotidianità. Una sedia, accatastata assieme a molte altre, porta un nome, una sigla, un numero e la scritta “Servizio Esodo”. Simile la catalogazione per un armadio, e poi materassi, letti, stoviglie, fotografie, poveri giocattoli, altri oggetti, altri numeri, altri nomi… Oggetti comuni che accompagnano lo scorrere di tante vite: uno scorrere improvvisamente interrotto dalla Storia, dall’esodo.

Canzoni e musiche inedite di Simone Cristicchi e scritture di Jean Bernas, grazie alla direzione esperta di Antonio Calenda, riporteranno alla luce, in modo schietto oggetti e le vite di quei tempi lontani meno di 70 anni.
Con il trattato di pace del 1947, infatti, l’Italia perdette vasti territori dell’Istria e della fascia costiera e quasi 350 mila persone scelsero di lasciare le loro terre natali destinate ad essere jugoslave e proseguire la loro esistenza in Italia, andando incontro certamente a difficoltà, povertà, insicurezza e sospetto.
I tempi difficili non muoiono mai, verrebbe da dire.

Show CommentsClose Comments

Leave a comment