La Scuola – Silvio Orlando

Nel 1992, un gruppo di attori capitanati da Silvio Orlando e diretti da Daniele Luchetti portò in scena uno spettacolo intitolato “Sottobanco” e destinato a diventare un cult, nonché l’antesignano di tutto il filone di ambientazione scolastica. Nel 1995 quello spettacolo divenne un film e prese il titolo di “La scuola”.
Fu uno dei rari casi in cui il cinema accolse un successo teatrale e non viceversa. Lo spettacolo era un dipinto della scuola italiana di quei tempi e al tempo stesso un esempio quasi profetico del cammino che stava intraprendendo il sistema scolastico.

Oggi Silvio Orlando decide di riportare in scena lo spettacolo più importante della sua carriera, assieme a Marian Massironi. Ricorda che “fu un evento straordinario, entusiasmante, con una forte presa sul pubblioco. A vent’anni di distanza è davvero interessante fare un bilancio sulla scuola e vedere cos’è successo poi.”

Con questa premessa, viene proprio voglia di prenotare un posto al Teatro Coccia (sabato 10 gennaio alle 21 o domenica 11 alle 16) e godersi lo spettacolo.


Tutto inizia l’ultimo giorno di scuola in una periferia romana. Gli insegnanti devono fare gli scrutini, decidere chi bocciare e chi premiare. La scuola è un microcosmo in cui la realtà filtra solo indirettamente e tutto si svolge tra queste mura: le speranze e le amicizie dei ragazzi, le ambizioni, gli scontri generazionali, gli amori, le situazioni paradossali. Gli scrutini non sono solo i risultati dell’andamento scolastico. Gli scrutini dicono chi ce la fa e chi torna indietro, chi ha ragione e chi sbaglia, chi è il professore bravo e chi è odiato, chi ha la stoffa del leader e chi non se lo fila neanche un ragazzino di tredici anni. Nessuna retorica, gli studenti non sono propriamente diligenti, e gli insegnanti sono tutto tranne che irreprensibili, professionalmente e nella vita personale. Dal confronto tra speranze, ambizioni, conflitti sociali e personali, amori, amicizie e scontri generazionali, prendono vita personaggi esilaranti, giudici impassibili e compassionevoli al tempo stesso. Il dialogo brillante e le situazioni paradossali lo rendono uno spettacolo irresistibilmente comico.

I biglietti vanno da 15€ a 30€.

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