Qui nacque il Campari

Oggi, letteralmente, brindiamo alla storia del mercoledì!
Di recente ho letto una storia curiosa che fa affondare le radici dell’aperitivo nella provincia di Novara. La ha raccontata Gianfranco Capra su Sestante e io ve la ripropongo a modo mio.

Pare che parecchio tempo fa, il signor Branca di Canobbio abbia inventato il celebre Fernet e che il signor Zucca di Soriso abbia proposto per primo il famoso Rabarbaro. La vera grande star fu però Gaspare Campari che veniva da Cassolnovo, ai tempi in provincia di Novara.

Gaspare Campari, che era figlio di agricoltori benestanti, ben presto rivela la sua passione: non i campi e le messi, ma i bar, le miscele di aromi, i liquori e la voglia di inventare nuove bevande.
Dopo un breve apprendistato a Torino come garzone cameriere e liquorista, Gaspare arriva a Novara nel 1856 e affitta il Caffè dell’Amicizia che ai tempi si trovava all’Angolo delle Ore ed era stato aperto dal coniugi Mazzetta.

Campari è contento, metti i tavolini in strada, passano tanti pedoni, si fa una clientela affezionata e sperimenta le sue pozioni con tanto successo ma anche qualche simpatica perplessità.
E’ creativo nel modo di presentare gli intrugli che inventa: liquori e aperitivi prendono nomi esotici, diventano Elisir di Lunga Vita, Olio di Rhum, Liquote Rosa. Così lui si fa un nome e i suoi aperitivi anche. Uno fra tutti diventa il top: è il “Bitter all’uso di Hollandia” che diventerà celebre in tutto il mondo con il nome di “Bitter Campari”.
In tanti hanno provato a copiarlo, ma si dice che la ricetta sia ancora un segreto di famiglia.

Il successo porta Gaspare Campari a trasferirsi a Milano, alla galleria Vittorio Emanuele, a due passi dal teatro La Scala, da piazza Duomo e alla portata dei grandi dell’epoca: Puccini, Verdi, Cavallotti, Boito, Boccioni.
Il nome di Campari e quello di Milano vanno ormai di pari passo, ma quando vi capiterà di passare all’Angolo delle Ore a Novara, chiudete gli occhi, prendete un bel respiro profondo, immaginatevi la città di cento cinquant’anni fa e ricordatevi che lì si è fatto un pezzo di storia dello stile italiano che tanto amano nel mondo.
Ecco… cosa provate?
Non è una bella sensazione? 😉

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