Pasqua, Prina, Pavese e i biscotti

Fra le storie da raccontarvi, non possono mancare quelle sui prodotti e sulle tradizioni del nostro territorio.
La cosa forse più nota ai novaresi sono i celeberrimi biscottini di Novara. Sicuramente ne conoscete a menadito il sapore, ma forse non conoscete la loro origine.
Ve la racconto io e ve la racconto oggi perché tutto cominciò tanti anni fa la prima domenica dopo Pasqua!

La storia del biscotto di Novara inizia da un’antica tradizione durata fin al periodo della prima guerra mondiale.
La prima domenica dopo Pasqua, il clero della Cattedrale e i parroci offrivano ai poveri del pane bianco, allora riservato ai benestanti. L’incarico di preparare il pane era dato alle suore che preparavano dei piccoli pani cotti due volti (cioè biscotti).
Poi Napoleone soppresse i conventi e la tradizione si perse per un po’, ma poi arrivò il signor Prina un farmacista – droghiere che iniziò a fare ‘il Biscottino di Novara del Prina’ particolarmente leggero e nutriente per malati e convalescenti.

Nel 1860 il pasticcere Carlo Grassini iniziò a cuocere i biscotti sulla carta paglia. Questo sistema di cottura permetteva al biscotto di rimanere particolarmente croccante. Il metodo della ‘carta paglia’ è utilizzato ancora oggi.
È il 1937 quando a Novara si stabilisce Mario Pavese, un fornaio intraprendente che inizia a produrre industrialmente il biscotto di Novara. La fa piccolo e lo chiama ‘Pavesino’.

Ora potete mangiarvene qualche pacchettino, tanto sono leggeri e, dopo questa storia, avranno di certo un nuovo sapore.

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