Re Biscottino e la Regina Cüneta

Eccoci, ormai è Carnevale e non possiamo non raccontarvi qualche storia a tema. Abbiamo deciso di proporvi le storie delle nostre maschere tradizionali, prime fra tutte “Re Biscottini e la Regina Cüneta”, le “giovani” maschere di Novara.
Dico giovani perché anticamente le maschere novaresi erano diverse e si ispiravano ai mestieri del tempo, così il Ciabattino ‘Sciavatin’ rappresentava gli abitanti della città e il ‘Gugnin’ i paesani.
Ogni rione poi aveva una maschera legata al mondo contadino
: i Mursè (così poveri da mordere di pezzi di pane) di Porta Mortara e Bicocca, i Ranat (pescatori di rane) di Sant Agabio e i Rimulas (mangiatori di rapanelli) di Sant’ Andrea.
Poi i tempi cambiarono e la vita della città divenne sempre meno ‘contadina’.
Nel 1872 in occasione delle feste di Carnevale la città venne ribattezzata Biscottinopoli e si creò Re Biscottino. A quell’epoca Luigi Camporelli produceva già i suoi biscottini incartandoli due a due.
Al Re venne data in moglie la Principessa Cüneta che così divenne Regina.

Sapete perché Cüneta?
La cüneta era un’importante opera idraulica terminata dai Savoia nel 1738. Era un canale scavato intorno alla città che serviva a raccoglier l’acqua piovana e gli scoli che raccoglievano i rifiuti e che creavano zone insalubri sotto i bastioni. Con la cùneta a Novara le condizioni di vita migliorarono, l’aria divenne più salubre e diminuirono le epidemie.
Fu per questo che quando si trattò di trovare una moglie a Re Biscottino che rappresentava l’inizio dell’era industriale, fu scelta la regina Cùneta che rappresentava un nuovo modo di vivere.

Fonte immagine: rebiscottino.myblog.it

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