Gaudenzio e il miracolo delle rose

Oggi è mercoledì, ma è soprattutto San Gaudenzio ed è una data importante per la città di Novara, perché è la festa del patrono.
Oggi perciò vi racconto la storia leggendaria più tipica e speciale di San Gaudenzio: il miracolo delle rose.
Dobbiamo fare un passo indietro nel tempo di oltre 1600 anni.

È il gennaio del 396. A Vercelli è morto il vescovo Limenio e bisogna nominare il successore.
Essere vescovo allora significava avere terre e possedimenti, avere potere e questo creava forti controversie al momento di una nuova nomina.
Guardando a cosa succede oggi nel mondo della politica verrebbero da citare i versi di Giacomo Leopardi ‘Oimè, quanto somiglia al tuo costume il mio!’.
Lasciamo perdere e torniamo nell’anno 396.
Per porre pace tra i contendenti arriva a Vercelli, Ambrogio vescovo di Milano. La trattativa è difficile e faticosa. Raggiunto un accordo, Ambrogio si mette in viaggio per tornare a Milano. La strada è lunga, si devono attraversare zone boscose e corsi d’acqua e nevica.
I cavalli avanzano a fatica e il giorno sta per finire quando Ambrogio arriva in vista di Novara.
Avrebbe voluto fermarsi a salutare l’amico Gaudenzio ma è tardi e decide di proseguire.
All’improvviso i cavalli si fermano e ogni tentativo di farli proseguire è vano.
Ambrogio è un uomo di Dio e sa che Dio gli parla nei modi più diversi, anche per mezzo di un cavallo. Così decide di tornare indietro, verso Novara.
Anche Gaudenzio è un uomo di Dio, con il cuore sempre aperto ad ascoltare la voce del Signore. E in quella fredda sera d’inverno sente l’arrivo del vescovo Ambrogio ed esce per incontrarlo.
L’incontro tra i due è cordiale e fraterno e Gaudenzio invita Ambrogio a fermarsi per la notte. Ha un solo cruccio. La sua casa è povera e povera è la sua mensa. Come vorrebbe offrire all’amico una migliore ospitalità!
E fu così che…
che nel piccolo giardino di Gaudenzio, tra la neve, un roseto si coprì di fiori e un melo di frutti rossi.
La leggenda vuole anche che quell’incontro sia stato profetico. Ambrogio avrebbe detto ‘Di questa città tu sarai vescovo’ e Gaudenzio avrebbe risposto ‘Ma non sarai tu a consacrarmi tale’.
In effetti Gaudenzio divenne vescovo nel 398 e Ambrogio morì nel 397

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