Una delle esperienze a me più care è e sempre sarà quella universitaria.
Ho avuto, infatti, non solo il grande piacere ma anche l’inestimabile fortuna di vivere questa esperienza all’Università degli Studi di Perugia, presso il polo di Terni, e più precisamente frequentando il corso di laurea in scienze e tecnologie della produzione artistica.
Non sto qui a scrivere quanto mi abbia arricchito conoscere i più brillanti e originali compagni di corso che mai si possano desiderare per condividere questa stagione della vita, ognuno con un talento artistico unico da nutrire e raffinare, anche e soprattutto con il prezioso contributo dell’amico seduto accanto, in quei veri e propri cineforum all’alba dell’esame di regia o di storia del cinema.
Non sto a scrivere nemmeno quanto pieno e edificante sia stato l’apporto non solo professionale ma anche personale dei docenti, tendenti con passione e costanza a condividere e infondere, oltre alle nozioni d’ordinanza, anche la loro esperienza, il loro tocco, la loro “zampata”: alcuni esami in cui sono entrato in aula tremando li ricordo oggi come le chiacchierate più ricche e edificanti mai sostenute in vita mia. Come sostenevano Chaplin e Truffaut, più che l’istituzione in se è fondamentale il diretto apporto dell’individuo.
In definitiva, quando qui in redazione si presenta l’opportunità di scrivere un articolo su un’iniziativa a sfondo cinematografico, faccio un passettino in avanti, alzo la manina e timidamente domando: che lo faccio io? Posso, vero?
Vederlo, studiarlo, commentarlo o realizzarlo: “il film è un atto d’amore” (François Truffaut) da ogni punto di vista, ma può essere un’esperienza conviviale e non solo se si intende il cineforum. Uscire la sera per godersi un bel film può essere ancora più evocativo se l’appuntamento è in piazza, sotto le stelle e sopra una sedia di legno, davanti a un telo teso appositamente per la proiezione e con, dietro le spalle, uno scorcio di paese nelle ore serali.
Da questo senso, storico e profondo ma non di meno avanguardistico e socializzante del cinema, nasce Cinegirando.
Cos’è
Cinegirando è una rassegna itinerante di cinema all’aperto che giunge, nel 2012, alla sua diciassettesima edizione.
E’ itinerante com’era il cinema agli inizi del ‘900 ma non manca certo di contemporaneità: dalla scorsa estate il proiettore 35 mm ha infatti lasciato il posto alle proiezioni in digitale con risultati che hanno superato le aspettative.
Il grande cinema arriva dunque nelle piazze di Gozzano, Romagnano Sesia, Ornavasso, Stresa, Orta e Oleggio: il prossimo appuntamento è lunedì 27 agosto a Orta, in piazza Motta alle ore 21.30, per la proiezione di La spia del lago (Mitchell Leisen, 1950), il dramma di un ex ufficiale dell’esercito americano che dopo la guerra torna a Orta alla caccia del traditore, suo compagno d’armi, che consegnò la sua squadra ai nemici tedeschi. Premio Oscar per la canzone Mona Lisa (Ray Evans e Jay Livingstone) come migliore colonna sonora originale.
Da quest’anno inoltre la manifestazione può essere seguita nel sito web www.cinegirando.it. Nel sito web saranno disponibili commenti e foto sull’intera rassegna.
Perché partecipare?
Se uno dei problemi del cinema contemporaneo è che ormai al cinema abbiamo visto di tutto, proviamo allora a vedere il cinema stesso da un punto di vista differente.
E se il cinema è sempre più spesso uno specchio delle diverse realtà sociali in cui viviamo, perché non cogliere questa occasione di vivere il cinema anche nel senso brulicante e socializzante che solo atmosfere come quella di piazza e di paese sanno rendere in maniera così autentica?
Ridurre, quindi, la distanza tra una conviviale serata in piazza e l’emozionante visione di un bel film al cinema: questo è lo spirito di Cinegirando.
Ideale per…
Cinemaniaci (io! Io! Io!), cineasti, cinefili… cinofili e chi più ne ha, più ne metta.
P.S. Da vero cinemaniaco, solo (o quasi) film in lingua originale!
Ecco una scena di e La spia de Lago o meglio Captain Carey U.S.A. (il titolo originale).